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Come pianificare una strategia di prelievo dal tuo portafoglio di ETF

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Ottenere una rendita sostenibile dal proprio portafoglio potrebbe essere più difficile che l'accumulo del capitale in se. Scopriamo quali sono le diverse opzioni.

Come pianificare una strategia di prelievo dal tuo portafoglio di ETF
 
  • Livello: Avanzato
  • Durata dell'articolo: 10 minuti
Cosa ci si può aspettare da questo articolo
Siamo finalmente riusciti a raggiungere gli obiettivi pianificati dal nostro portafoglio ETF e ora vogliamo assicurarci un’entrata direttamente dal nostro capitale accumulato negli anni. E’ importante tuttavia domandarsi come effettuare dei prelievi sostenibili nel corso degli anni, soprattutto se il portafoglio rappresenta l'unica fonte di reddito. Le domande importanti da porsi a riguardo sono le seguenti:
  • Quanta percentuale di reddito posso prelevare?
  • Quanto tempo durerà il mio portafoglio a tale tasso di prelievo?
Inevitabilmente, più reddito prelevi dal tuo portafoglio, e con maggiore rapidità il tuo portafoglio tenderà ad esaurirsi. Il segreto è riuscire a trovare un punto dove è possibile massimizzare la rendita tale per cui il portafoglio possa durare il più tempo possibile.
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Rendita sostenibile

Una delle regole più comuni per gestire questo processo è conosciuta come “la regola del 4%”. Secondo questa regola, durante ciascuno dei 30 anni in analisi sarebbe stato possibile prelevare il 4% all’anno aggiustato per l’inflazione dal proprio portafoglio, senza completamente esaurire le risorse. Questa regola è basata sui rendimenti dell’azionario ed obbligazionario statunitense a partire dal 1926 ed è stata concepita per la prima volta da William Bengen e successivamente confermata dal Trinity Study (Fonte: Retirement Savings: Choosing a Withdrawal Rate That Is Sustainable, 1998 – Cooley, Hubbard, Walz).
Diversi ricercatori hanno esaminato ed aggiornato la regola del 4% da allora e anche se popolare in quanto semplice, ci sono una serie di fattori che devono essere presi in considerazione. Per esempio:
  • E’ basata sul record dell’azionario ed obbligazionario statunitense che hanno sovraperformato gli asset equivalenti della maggior parte delle altre nazioni sviluppate durante lo stesso periodo di riferimento.
  • Gli studi mostrano che portafogli globali hanno storicamente supportato livelli inferiori di prelievo.
  • Non c’è nessuna garanzia che il tasso storico di prelievo sostenibile possa esserlo altrettanto per il futuro.
  • Gli studi sul tasso di prelievo sono basati su semplici portafoglio di azioni e obbligazioni governative e societarie. I risultati potrebbero variare se investi in altre attività come ad esempio REIT, obbligazioni legate all’inflazione, materie prime e metalli preziosi.
  • I risultati possono variare sulla base della precisa asset allocation fra azioni e obbligazioni. Molti studi dimostrano che non c’è nessun vantaggio allocando titoli azionari al di sotto del 40%. Tuttavia, alcuni studi attribuiscono risultati marginalmente superiori ad asset allocation con azioni che coprono più del 70% del portafoglio.
  • Molti studi non prendono in considerazione l’impatto delle tasse e dei costi d’investimento nel portafoglio. Questi costi riducono il tasso di prelievo sostenibile.
  • I tassi di prelievo sostenibili si riducono all’aumentare della durata per cui si avrà bisogno di non fare esaurire il proprio portafoglio. La regola popolare del 4% si basa su un periodo di 30 anni. E’ tuttavia possibile sostenere tassi di prelievo superiori su un periodo di 20 anni, ma i tassi di prelievo sostenibili saranno notevolmente ridotti su un periodo di 40 o 50 anni.
  • La regola può lasciare una elevata parte del portafoglio non spesa dopo decenni di forti ritorni sugli investimenti.
Nuovi studi aggiornati hanno dimostrato che un tasso di prelievo del 3% è storicamente stato più sostenibile per portafogli globali. E’ evidente che un tasso di prelievo del 2% è ancora più sostenibile ma dipende da quanto sei disposto ad aspettare.
Suggerimento: La regola del 4% può essere anche utilizzata per stimare il livello di portafoglio da raggiungere per ottenere un determinato risultato. Per esempio, se volete avere un portafoglio che vi distribuisca una rendita di 30.000€ potete moltiplicare la vostra rendita per il numero 25. Nel caso specifico, avremo bisogno di un portafoglio con valore pari a 750.000€ prima di poter prelevare una rendita di 30.000€ all’anno utilizzando la regola del 4%. Se invece preferite la regola del 3%, potrete moltiplicare la vostra rendita obiettivo per 33.333€.
La tabella di seguito fornisce un’idea approssimativa di quanta rendita mensile un portafoglio può fornire su diversi periodi temporali. A titolo di esempio, un portafoglio di 300.000€ potrà sostenere un’entrata pari a 1.500€ mensili per 30 anni - ipotizzando un rendimento annuale del 5%. Dopo 30 anni tutto il capitale sarà speso e il portafoglio sarà esaurito. Ricordate che questo è un esempio molto semplice che non tiene in considerazione tasse, costi, inflazione e volatilità dei rendimenti sulle attività.

Rendita mensile nel tempo con ipotesi del 5% di rendimento annuale di portafoglio

Valore di Portafoglio Distribuzioni mens. su 10 anni Distribuzioni mens.su 20 anni Distribuzioni mens. su 30 anni
50.000€ 525€ 325€ 263€
100.000€ 1.050€ 651€ 527€
300.000€ 3.152€ 1.953€ 1.583€
500.000€ 5.254€ 3.255€ 2.639€
1.000.000€ 10.509€ 6.511€ 5.279€

Quanto flessibili sono le tue necessità di rendita?

Una considerazione importante da svolgere per qualsiasi strategia di prelievo è se hai bisogno o meno di ottenere una rendita stabile dal tuo portafoglio, ad esempio lo stesso importo ogni anno, aggiustato per l’inflazione.
La regola del 4% e altre varianti sono disegnate su questa premessa. Per esempio, il 4% di un portafoglio con valore di un milione di Euro implica che sarà possibile prelevare 40.000€ nel primo anno. Tuttavia, non dovrai in seguito prelevare 4% della parte rimanente del tuo portafoglio nel secondo anno.
Al contrario, aggiusterai la tua rendita del primo anno per l’inflazione. Per esempio, se l’inflazione alla fine del primo anno è il 2%, allora la rendita del secondo anno sarà 40.000 x 1,02 = 40.800€.
Pertanto, puoi prelevare 40.800€ dal tuo portafoglio il secondo anno, senza considerare il valore del tuo portafoglio, ovvero manterrai una rendita costante durante il tempo.
Questo è importante se le tuo spese annuali sono fisse e non è possibile ridurle in nessun modo. In ogni caso, poche persone sono inflessibili riguardo tale pratica ed è presente il rischio che il tuo portafoglio si riduca molto più rapidamente del previsto se sarete sfortunati di investire durante anni dove vi sono stati bassi rendimenti.
Se le azioni crollano del 50% allora dovrai vendere il doppio delle azioni degli ETF per ottenere lo stesso livello di rendita anteriore al crollo. In altre parole, il valore inferiore delle azioni riduce il portafoglio maggiormente se avete bisogno di entrate fisse.
Ma ci sono alternative. Mantenendo un portafoglio ben diversificato potrai prelevare gli asset che hanno mantenuto il loro valore. Per esempio, potrai vendere azioni dopo un periodo di performance superiore quando avresti comunque avuto bisogno di ribilanciare con le obbligazioni in ogni caso.
Durante una crisi del mercato, sarà possibile prelevare dai titoli di stato governativi più sicuri che normalmente avranno ottenuto performance superiori all’azionario. O dalla tua allocazione in oro se ne hai una e il metallo d’oro sta performando bene.
Puoi inoltre permetterti di variare la quota che prelevi nel tempo, al posto di prelevare sempre lo stesso livello di importo aggiustato per l’inflazione. Un metodo semplice a riguardo è vendere un importo fisso di azioni ETF. Non venderai mai più azioni di quante programmate ma la tua rendita varierà in linea con il valore delle attività. Tale metodo funziona molto bene se sei in possesso di altre fonti di rendita e il tuo portafoglio ETF fornisce extra denaro da poter spendere. Se il tuo portafoglio è però l’unica fonte di entrata questo metodo funzionerà soltanto se sarai in grado di ridurre le spese.
E’ possibile in alternativa ricercare le varie strategie di prelievo dinamico che esistono. Queste strategie suggeriscono di utilizzare una gestione di portafoglio che richiede di ridurre le rendite se il portafoglio va al di sotto di alcuni parametri. Allo stesso tempo ti permettono di aumentare la rendita se i ritorni sono positivi e stai attraversando un periodo di elevata crescita.

“Income investing”: vivere con gli interessi

Un metodo per assicurarsi che il portafoglio duri il più possibile è quello di utilizzare esclusivamente le rendite distribuite. Questa strategia richiede di preservare il capitale e di utilizzarlo esclusivamente per emergenze. In questo modo, non dovrai vendere azioni dei tuoi ETF, ma utilizzare esclusivamente i dividendi e gli interessi.
Il vantaggio di tale approccio è che potrai ignorare le fluttuazioni del portafoglio. Se non hai intenzione di vendere, perché preoccuparsi di crolli azionari? Se tutto va secondo il piano, sarai in grado di conservare il tuo portafoglio e lasciarlo agli eredi.
Lo svantaggio è che il tuo portafoglio dovrà essere molto più grande per poter sostenere un determinato livello di entrata quando non hai intenzione di spendere una buona parte della vostra ricchezza.
Le strategie “Income investing” producono anche un livello di fluttuazioni della rendita durante il tempo a causa delle variazioni dei rendimenti. La linea di tendenza dei rendimenti obbligazionari era negativa dagli anni 80 e i dividendi sono spesso stati ridotti durante turbolenze di mercato. Per esempio, i dividendi sono stati ridotti del 50% durante la Grande Depressione.
Inoltre, strategie di rendita possono influenzare gli investitori nel concentrare i propri portafogli in asset ad elevato rendimento come ad esempio:
  • High dividend equities
  • Obbligazioni “spazzatura”
  • Obbligazioni mercati emergenti
  • REIT
Tali asset possono avere un senso in un portafoglio altamente diversificato, ma investitori che vogliono ottenere una rendita devono tenere in considerazione che una eccessiva concentrazione in tali attività può risultare altamente volatile rispetto a più vasti indici di mercato.
Se comprendi tali rischi allora le strategie di rendita possono funzionare perfettamente. Per esempio, alcuni ETF con focus dividendi globali hanno attualmente un rendimento fra il 3% e il 4% mentre il MSCI World ETF ha un rendimento di circa l’1,8%. Includendo il guadagno in termini di prezzo, ETF con focus dividendi globali hanno un ritorno atteso compreso tra il 5% e il 7% sul lungo periodo.

Rendita mensile a valori e rendimenti di diversi portafogli

Valore Portafoglio 1% p.a. 2% p.a. 3% p.a. 4% p.a. 5% p.a.
50.000€ 41€ 83€ 123€ 164€ 204€
100.000€ 83€ 165€ 247€ 327€ 407€
300.000€ 249€ 495€ 740€ 982€ 1.222€
500.000€ 415€ 826€ 1.233€ 1.637€ 2.037€
1.000.000€ 830€ 1.652€ 2.466€ 3.274€ 4.074€

Costi delle strategie di prelievo ETF

Le piattaforme italiane normalmente non offrono piani di prelievo automatizzati per portafogli ETF*. Al contrario, dovrai eseguire le vendite manualmente in linea con le tue necessità di rendita. E’ pertanto importante mantenere i costi più bassi possibile. Nello specifico, fai attenzione alle commissioni di negoziazione sugli ETF applicate su ciascun ordine.
Ricorda inoltre che vendere ETF ogni trimestre o una volta all’anno potrebbe portare dei risparmi in termini di costi. Per esempio, se le commissioni di negoziazione degli ETF sono 10€ per ordine, allora il costo di vendere un ETF ogni tre mesi sarà di 40€ a differenza di 120€ se effettuate vendite mensili.
Potresti considerare di consolidare le tue posizioni se ciò ridurrà l’impatto dei costi. Per esempio, potresti detenere un ETF su azioni globali al posto di detenere diversi ETF sugli Stati Uniti, Regno Unito, Europa e Pacifico.
I risparmi sui costi diventano molto importanti con importi di prelievo relativamente bassi e possono facilmente superare il guadagno potenziale di mantenere il denaro investito per qualche mese in più.
E’ importante pertanto osservare il costo di negoziazione degli ETF del tuo intermediario e se paghi di più rispetto ad altre piattaforme, probabilmente sarà utile cambiare fornitore. Ricorda inoltre che dovrai prendere in considerazione anche i costi della piattaforma e del tuo conto, e le commissioni di entrata ed uscita che possono variare sensibilmente.
Infine, è bene ricordare che ciascun broker applica differenti metodi di calcolo per le commissioni di negoziazione. Alcuni intermediari applicano commissioni percentuali fisse con un minimo e massimo per ordine eseguito, mentre altri applicano diversi profili commissionali a scelta del cliente convenienti o meno se vengono effettuate numerose operazioni o generate determinate commissioni nei mesi precedenti.
Per avere una panoramica completa dei costi sostenuti ogni volta che si compra o si vende un ETF, puoi confrontare i diversi broker qui.
*Se inserisci nel tuo conto la modalità di selezionare un pagamento di rendita regolare allora è vero che molte piattaforme automaticamente venderanno il componente più grande del tuo portafoglio per effettuare il pagamento. In ogni caso, non è uguale ad un piano di prelievo automatico dove è possibile selezionare quale componente si vuole vendere.
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