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Un portafoglio di ETF riesce a resistere ad una crisi Finanziaria? Segui questi 6 fasi per scoprire come fare

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In condizioni estreme i mercati possono crollare anche del 60%. Ma non si devono per forza sopportare perdite così grandi se si riesce a rendere il proprio portafoglio immune alle crisi. Le sei fasi seguenti ti mostrano come fare.

Un portafoglio di ETF riesce a resistere ad una crisi Finanziaria? Segui questi 6 fasi per scoprire come fare
 
  • Livello: Avanzato
  • Durata dell'articolo: 10 minuti
Cosa aspettarsi in questo articolo
Chi non si ricorda del crash sui mercati del 2020, dove abbiamo assistito in pochi mesi a una brusca flessione e a un successivo rialzo dei prezzi. Questa, come tante altre situazioni, ci hanno mostrato chiaramente come il mercato azionario è molto volatile. Tuttavia, dobbiamo ricordarci che anche nei periodi di mercato positivi vale questa regola: una prossima crisi finanziaria arriverà. L’unico aspetto non chiaro è soltanto quando arriverà.
Infatti, se vi è una cosa in cui tutti gli esperti finanziari sono d’accordo è il fatto che ci sarà prima o poi ci sarà un altro crollo del mercato. Il problema è che nessuno sa quando ciò accadrà.
Alle domande "quando?" e "quanto?" anche i gestori dei fondi attivi falliscono regolarmente. Non è infatti sufficiente cambiare rapidamente tutte le posizioni, perché una vera e profonda crisi dei mercati finanziari all’inizio non è poi molto diversa da piccole variazioni dei prezzi.
È vero che i gestori dei fondi sanno dimostrare le loro capacità nel coprire i rischi con strumenti finanziari come i derivati. Tuttavia, il costo di queste strategie abbatte notevolmente gran parte dei rendimenti dell’investitore. Inoltre non vi è garanzia che questa ulteriore strategia sia effettivamente efficace.
Pertanto, è fondamentale per un investitore pianificare appropriate strategie in vista delle prossime crisi senza basarsi esclusivamente su quelle precedenti. Questa soluzione deve essere tanto semplice e saggia quanto economica.

Una strategia solida

Una strategia di investimento solida deve tenere in considerazione il rischio come parte del percorso di accumulo del capitale. Proprio come si fa quando si costruiscono edifici “flessibili” che resistono alle scosse dei terremoti. Allo stesso modo, gli investitori in ETF possono resistere ad una crisi seguendo le seguenti sei fasi:
  • Quanto a lungo si può tenere un investimento?
  • Quali sono le fonti di rendimento?
  • Il portafoglio ETF è ben diversificato?
  • Il portafoglio ETF ha una componente difensiva?
  • Quanto costa il portafoglio?
  • Quanto è resistente il portafoglio costruito?

Quanto a lungo si può tenere un investimento?

La regola d’oro è evitare di vendere in perdita. Se si tengono gli investimenti durante una crisi, le perdite saranno solo a livello cartaceo, non si realizzerà una perdita finché non si effettuerà l'effettiva vendita. Pertanto, più è lungo l’orizzonte temporale, più è elevata la capacità di superare le turbolenze e di ripristinare il valore del portafoglio.
Nel lungo periodo la performance dell’azionario si allinea alla crescita economica dei mercati in cui si investe. Questo è il motivo per cui conviene investire a lungo termine. Inevitabilmente la crescita economica, come quella azionaria, non sarà lineare. Ci saranno degli scossoni, dei cali e dei rimbalzi tanto nella crescita dell'economia che nei prezzi degli asset.

Quali sono le fonti di rendimento?

I titoli azionari sono la fonte più potente di rendimento disponibile per gli investitori. Ovviamente, gli ETF azionari dipendono dalla performance fondamentale dei titoli azionari delle società sottostanti che il fondo sta replicando. Tuttavia, le quotazioni dei titoli azionari sono molto spesso influenzate dalle aspettative che gli investitori hanno sulle prospettive future, che siano relative alla società, al settore o all’economia da cui dipendono. Queste aspettative possono non basarsi sui fondamentali ed è per questo che i mercati presentano periodi di forte crescita e periodi in cui collassano. Nel lungo periodo, il valore dei titoli azionari ritorna sui fondamentali, e si potrà trarre maggiore profitto se si acquista di più durante i crolli dei mercati e si vende durante i periodi di forte crescita. Questa è l’essenza del concetto “acquista basso e vendi in alto” - un comportamento che è più facile adottare se si effettua il ribilanciamento e se si adottano tecniche per ponderare i costi.
Gli elevati rendimenti dei titoli azionari alimentano anche l’effetto degli interessi composti che fa crescere a dismisura il tuo patrimonio nel lungo periodo.
Come ci consiglia John Bogle: Metti almeno il 50% del tuo portafoglio nell'azionario, il resto nelle attività a basso rischio come titoli di stato di alta qualità per bilanciare la volatilità. Fai le cose semplici, ignora i rumori e fai meno negoziazioni possibili.
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Il portafoglio ETF è ben diversificato?

La diversificazione è nota per essere l’unica cosa gratuita che si ha quando si investe. Più la diversificazione è ampia, meno si sarà vulnerabili ad eventuali performance inferiori alle attese di qualche società o classe di attività. Conviene diversificare sia tra classi di attività, sia all’interno delle singole asset class. Gli ETF consentono di far ciò ad un costo e una velocità che nel passato era inimmaginabile.
Qualche ETF indicizzato sull'azionario ampio (come l’MSCI All-World) consente di investire su migliaia di società di qualsiasi area della terra, compresi paesi in rapida crescita come i mercati emergenti.
I titoli di stato ad alta qualità rappresentano l'asset class difensiva ideale per controbilanciare la volatilità del più rischioso mercato azionario.
Altre classi di attività utili comprendono i REIT ETF (buoni per la crescita e tendono ad avere in alcuni periodi una bassa correlazione con l’azionario) e gli ETC sull’oro (difensivi e non correlati con l’azionario o l’obbligazionario).
Un’altra fonte di diversificazione è data dalle materie prime e dalle obbligazioni ad alto rendimento. In questo caso l’ago della bilancia è se offrono o meno benefici sufficienti nel lungo periodo.

Il tuo portafoglio in ETF ha una componente difensiva?

La fase più critica per rinforzare il portafoglio è creare una forte asset allocation difensiva. Questo tipo di allocation non è primariamente progettata per generare rendimenti. Essa si basa infatti su attività che storicamente hanno resistito molto bene alle crisi rispetto all'azionario. Quando crolla l’azionario, le attività difensive forniscono una fonte di liquidità di cui si necessita per coprire il capitale e possono anche salire di valore, riducendo la volatilità complessiva del portafoglio durante le turbolenze dei mercati.
Attività difensive utili sono:
  • Liquidità: fino a €100.000 è attualmente protetta dal fondo interbancario di tutela dei depositi (FITD) per qualsiasi istituto finanziario autorizzato in cui si deposita il denaro. La liquidità è fondamentale durante le crisi in quanto ti permette di avere cash immediato da poter utilizzare sia per sfruttare i ribassi e quindi per comprare a "buon prezzo", sia per qualsiasi altra attività che devi compiere. Tutto ciò, senza però andare a intaccare il tuo portafoglio che, in questa fase, potrebbe essere in perdita.
  • I titoli di stato di alta qualità: storicamente queste attività hanno controbilanciato bene i crolli dell’azionario. Le obbligazioni a lunga scadenza hanno performato bene durante la crisi finanziaria del 2008 in quanto gli investitori si sono diretti verso la qualità. Nel grafico qui sotto si può notare come mentre l'azionario è crollato (linea rossa), le obbligazioni sono andate nella direzione opposta al momento giusto.

Obbligazioni rispetto a FTSE MIB ETF

Obbligazioni rispetto a FTSE MIB ETF
  Lyxor FTSE MIB UCITS ETF EUR
  iShares Euro Government Bond 1-3yr UCITS ETF (Dist)
Fonte: Ricerca di justETF; al 26.08.2023
Non tutte le obbligazioni si comportano nello stesso modo durante una crisi. Bisogna assicurarsi che le obbligazioni difensive siano detenute nella valuta locale o siano coperte nella valuta locale se si preferisce diversificare in titoli di stato globali.
Ad esempio, le obbligazioni ad alto rendimento sono vulnerabili nei periodi di crisi in quanto hanno rating creditizi più rischiosi e quindi sono più volatili. Mentre le obbligazioni indicizzate offrono una buona performance durante i periodi di alta inflazione ma sono negativamente impattate dalla deflazione che è tipica durante i periodi di crisi creditizia.
Anche l’ETC sull’oro può far parte dell'allocazione difensiva. L’oro tende infatti ad avere una buona performance quando il mercato teme un crollo sistemico o una svalutazione valutaria, per questo il suo valore è salito molto rapidamente durante e dopo la crisi del 2008. L’oro tuttavia è una classe di attività altamente volatile e non offre un rendimento (come i dividendi delle azioni), per questo si consiglia di mantenere una minima quantità.
Va ricordato che più è breve l’orizzonte temporale, più attività difensive devono essere presenti in portafoglio in modo da superare una crisi finanziaria senza dover vendere l'azionario.
In ultimo, il mix difensivo è qualcosa che già fa parte dell'azione di bilanciamento. Solitamente le attività a basso rischio offrono rendimenti bassi, per questo smorzano la performance quando l'economia cresce e l'azionario vola. Inoltre, varie attività difensive offrono riparo durante diversi tipi di crisi. Per questo bisogna accettare che c’è sempre qualcosa che avrà una performance inferiore alle attese. Investire con una logica di avere un portafoglio solido in qualsiasi situazione economica finanziaria, significa avere delle asset che difficilmente crolleranno tutte insieme ma allo stesso tempo non si potrà sfruttare appieno la crescita di solo una di queste asset. Ad esempio, un forte rialzo del mercato azionario potrebbe non essere accompagnato da un rialzo di altre asset.

Quanto costa il portafoglio?

Più i costi sono bassi, più i rendimenti andranno a finire nelle nostre tasche invece che in quelle del gestore del fondo. È semplice. Si potrà ottenere il massimo con gli ETF in quanto, come dimostrato da diversi studi e analisi, i prodotti di investimento costosi in media non offrono una performance superiore alle attese. Una strategia solida e resistente alle crisi non fa affidamento su smart beta altamente costosi o prodotti che offrono dividendi.
Un nostro consiglio: Utilizza il pianificatore strategico e la ricerca ETF di justETF per trovare velocemente i prodotti più economici per la tua strategia di investimento.

Quanto è resistente il tuo portafoglio?

E’ importante costruire e pianificare il proprio portafoglio senza effettuare continue modifiche per ottimizzarlo.
Inoltre, è bene guardare al proprio piano nel suo complesso e non aspettarsi di avere tassi di rendimento troppo elevati. Occorre inoltre effettuare uno stress test per ogni sua componente.
Per coloro che hanno investito in una seconda proprietà come parte della diversificazione del portafoglio, va ricordato che un bene fisico, come un immobilie, può essere un eccellente elemento complementare delle obbligazioni o dell’oro. Va tuttavia ricordato che durante le crisi risulta essere piuttosto illiquido, ovvero difficile da vendere.
Se i rendimenti fanno leva sulla speranza di utilizzare i rendimenti ottenuti dai mercati azionari per pagare il mutuo, va considerato che ciò può non accadere se le cose non vanno come pianificato. La leva amplifica le perdite, pertanto vale la pena fare attenzione e ripagare il proprio mutuo con la liquidità.
E per quanto riguarda la piattaforma di investimento? Anche qui, se i capitali dovessero cominciare ad aumentare la scelta più saggia potrebbe essere quella di diversificare anche le piattaforme.

Rendere il portafoglio ETF a prova della fragilità

Va ricordato che la natura umana ci rende ottimisti sulle personali prospettive future. Inoltre è molto facile dimenticare le lezioni del passato e proiettare l’attuale mercato rialzista anche in futuro. Questo angolo cieco cognitivo può causarci problemi quando i mercati finanziari diventano caotici. Coloro che utilizzano il pensiero laterale come Nassim Tale consigliano di smontare la propria natura umana utilizzando strategie a prova di fragilità. Resistere alla fragilità significa rifiutare l’ottimizzazione e costruire un piano che resista sotto stress. Seguendo le sei fasi sopra descritte potrai rendere il tuo portafoglio ETF più resistente e solido alle crisi.
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