Sostanzialmente i governi sanno come diventare popolari emettendo un piccolo titolo di credito extra a vita ora, lasciando agli altri preoccuparsi del fatto che tra 10, 20, 50 anni il prestito arriverà a scadenza e dovrà essere ripagato.
Questi prestiti spesso sono titoli di stato che promettono di pagare annualmente gli interessi sul credito (cedola del titolo di stato) e il capitale prestato (valore facciale del titolo di stato) alla scadenza.
Ciò ha una sua logica sia per i governi che per gli investitori. Durante un periodo di recessione, la domanda dei privati e delle aziende crolla così il reddito derivante dalla tassazione per lo stato. Tuttavia lo stato può colmare il vuoto creatosi e non creare disoccupazione emettendo tanti titoli di stato che raccolgono fondi, ad esempio, per rinnovare le infrastrutture nazionali o per continuare a pagare la sanità.
Gli investitori sono felici di prestare denaro ad uno stato stabile in quanto credono che lo stato sarà in grado di offrir loro una fonte di reddito sicura fra diversi anni.
Questa relazione ha dato vita ad un enorme mercato globale delle obbligazioni, molto più grande del mercato azionario, e i titoli di stato ne rappresentano la quota maggiore, più importante e liquida.
Probabilmente saprete già che il debitore statale più grande e super potente al mondo, gli USA, è il maggiore emittente di titoli di stato. La potenza e la stabilità degli USA sono tali per cui i loro titoli di stato sono spesso visti come l'attività di portafoglio più sicura ora disponibile sul mercato. Tuttavia, va ricordato che nessuna attività può essere considerata veramente priva di rischio (si veda qui sotto).
Il Giappone è il secondo amante di titoli di stato più grande al mondo, una prova della sua potenza economica, dell’invecchiamento della popolazione e di 25 anni di difficoltà economiche con una crescita piuttosto bassa.
Dopo il Giappone e la Cina abbiamo un gruppetto di nazioni europee: Regno Unito, Italia, Francia e Germania che hanno dovuto accelerare forzatamente i processi di gestione dei livelli di debito per mantenere la crescita a seguito della recente recessione.
Quali sono i vantaggi dei titoli di stato?
Gli investitori danno particolare valore ai titoli di stato di alta qualità in quanto sono la migliore combinazione disponibile con i titoli azionari.I rendimenti dei titoli di stato tendono ad essere più stabili dei titoli azionari e offrono spesso una migliore performance durante i periodi di recessione.
Tale stabilità, soprattutto durante i periodi di crisi economica, riduce le perdite di portafoglio ed evitano situazioni di panico quando gli investitori vedono che le loro azioni stanno crollando.
Avere una buona quota di titoli di stato in portafoglio rappresenta l’essenza stessa della diversificazione. Le obbligazioni possono essere utilizzate come fonte di reddito affidabile quando le bollette devono essere pagate in qualche modo e i titoli azionari stanno scendendo. Esse possono essere utilizzate anche per acquistare altri titoli azionari quando i prezzi scendono.
La ragione per cui i titoli di stato di alta qualità reggono bene durante i periodi di recessione è data dal fatto che sono coperti da stati potenti. Gli Usa e l’Italia ne sono un esempio. Sono sempre stati in grado di far fronte al proprio debito, non sono mai stati dichiarati insolventi. Mentre le aziende possono fallire, un paese sviluppato che è stato in grado di superare le guerre mondiali, periodi di alta inflazione e la grande recessione è di certo una buona scommessa. Gli investitori ritengono che in futuro gli stati gestiranno le proprie finanze con prudenza e pertanto restano dei paradisi sicuri quando l’economia globale è a rischio.
I paesi sviluppati saranno molto probabilmente in grado di ripagare gli investitori negli anni a venire e qualora i tassi di interesse scendano si può sempre avere un capital gain in quanto il prezzo dei titoli sale.
I vantaggi di avere in portafoglio ETF sui titoli di stato ad alta qualità
- Vantaggi della diversificazione
- Stabilità durante periodi di recessione
- Il prezzo sale quando i tassi di interesse scendono, l’inflazione si abbassa e/o la moneta domestica si indebolisce contro la moneta in cui è denominato il titolo di stato.
Quali sono i rischi dei titoli di stato?
Ad ogni modo, considerando l'attuale situazione di tassi di interesse bassi, molti ritengono che prima o poi i tassi dovranno risalire è ciò comporterà la caduta dei prezzi dei titoli di stato. Una caduta dei prezzi dei titoli di stato comporta perdite di capitale per gli investitori in obbligazioni sebbene hanno fatto un investimento temporaneo in ETF obbligazionari. Ciò è dovuto al fatto che gli ETF acquistano automaticamente le nuove obbligazioni ad elevato rendimento che forse attutiscono la perdita reinvestendo una maggiore parte del capitale in obbligazioni più economiche.Tuttavia va ricordato che i tassi di interesse non salgono sempre semplicemente perché hanno appena toccati i minimi storici. I tassi di interesse giapponesi non sono saliti da oltre un quarto di secolo. Se non pensate che possa accadere la stessa situazione in Italia, potete minimizzare il rischio che i tassi salgano investendo in ETF su titoli di stato a breve termine.
ETF su titoli di stato a breve vs. a lungo termine
ETF sui titoli di stato a lungo termine ETF sui titoli di stato a breve termine
Fonte: justETF.com; 11.06.2003 - 28.06.2017
Un incremento dei tassi di interesse potrebbe almeno risolvere il problema delle cedole più basse della storia che i titoli di stato attualmente offrono. Il rendimento dei titoli di stato sale quando salgono i tassi, e ciò consente loro di ritornare al loro livello tradizionale, come fonte di reddito accettabile.
Un altro rischio è dato dall'inflazione ovvero dalla possibilità che il rendimento dei vostri titoli non cresce tanto quanto l’inflazione. I titoli di stato a basso rendimento sono particolarmente vulnerabili ai rapidi e inattesi incrementi dell’inflazione. Alcune soluzioni a tale problema comprendono la diversificazione investendo in:
- Obbligazioni indicizzate all’inflazione che sono state progettate proprio per far si che seguano lo stesso andamento dell’inflazione.
- Materie prime che storicamente hanno dimostrato di registrare buone performance nei periodi di elevata inflazione.
- ETF obbligazionari a breve termine che sostituiscono rapidamente le obbligazioni a basso rendimento con quelle ad elevato rendimento nel momento in cui i tassi di interesse salgono.
- Far affidamento sui titoli azionari e sul settore immobiliare al fine di reggere il ritmo dell’inflazione in quanto storicamente hanno mostrato buone performance nel corso del tempo.
Un’altra trappola per le allodole è data dal rischio creditizio. Questo è il rischio dato dal fatto che lo stato possa fallire, possa non riuscire a far fronte al debito ed a ripagare i creditori come promesso.
Si può minimizzare questo rischio ricorrendo ai titoli di stato ad elevata qualità: date uno sguardo al foglio informativo dell’ETF obbligazionario per vedere se presenta un rating creditizio medio pari o superiore a AA-.
L’ultimo aspetto a cui si deve pensare è dato dal rischio valutario. I titoli di stato sono stati creati per essere fonte di stabilità, ma quelli esteri presentano anche il rischio dato dalla volatilità del mercato valutario.
La valuta può oscillare in entrambe le direzioni. Se l’Euro scende del 5% rispetto al dollaro, il titolo di stato USA si apprezzerà del 5% a prescindere della performance del suo sottostante.
Allo stesso modo, un rafforzamento dell’Euro ridurrà la performance del sottostante.
ETF su titoli di stato a breve in Euro vs. in moneta estera
ETF sui titoli di stato a breve termine in Dollaro statunitense
ETF sui titoli di stato a breve termine in Euro
ETF sui titoli di stato a breve termine in Euro
Fonte: justETF.com; 02.06.2006 - 28.06.2017
Il rischio valutario apporta un’ulteriore dimensione di diversificazione ad un portafoglio azionario globale che oscilla in ogni caso come un ascensore nel Burj Khalifa.
Tuttavia ciò può essere evitato minimizzando la parte rischiosa del portafoglio. Potete risolvere questa parte del puzzle investendo in titoli di stato denominati nella moneta domestica o in ETF con copertura in euro del sottostante estero.
Rischi associati agli ETF sui titoli di stato:
- Salita dei tassi di interesse
- Aumento dell’inflazione
- Insolvenza o diminuzione della qualità creditizia dell’emittente
- Rafforzamento della moneta domestica (Euro) ed indebolimento della valuta del titolo di stato
Diversificazione dei titoli di stato
II rovescio della medaglia è dato dal fatto che si può massimizzare la diversificazione investendo in titoli di stato che offrono più elevati rendimenti in diverse valute e tra una gamma di scadenze. I titoli di stato dei mercati emergenti sono particolarmente utili in questo caso e possono essere valutati nella moneta locale o in dollaro statunitense.Come ciò può coincidere con la minimizzazione del rischio valutario? Potete chiudere il cerchio associando i titoli di stato esposti al rischio valutario alla crescita o alla quota azionaria del vostro portafoglio. Il loro lavoro è diversificare le vostre fonti di reddito, non proteggere il vostro portafoglio dalla volatilità.
Sebbene potete acquistare direttamente i singoli titoli di stato dal vostro broker o dall’ufficio collocamento del debito dello stato, questa è un’operazione che porta via molto tempo oltre che essere piuttosto costosa, in quanto il mercato obbligazionario è orientato verso i grandi operatori finanziari che solitamente acquistato massicce quantità di titoli.
Come al solito, i piccoli risparmiatori possono diversificare economicamente e facilmente il proprio portafoglio facendo affidamento sugli ETF.