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Efficient Market Hypothesis: Che cosa è?
L'Efficient Market Hypothesis (EMH), elaborata da Eugene Fama, economista e accademico statunitense noto per essere il padre proprio dell'Efficient Market Hypothesis (EMH), rappresenta uno dei pilastri fondamentali della finanza moderna. Il principio centrale dell'EMH è che i prezzi degli asset quotati riflettono già tutte le informazioni disponibili sul mercato. Ad esempio, se un'azienda annuncia di aspettarsi risultati superiori alle attese, il prezzo delle sue azioni reagirà immediatamente per incorporare questa nuova informazione, rendendo difficile per gli investitori ottenere un vantaggio rispetto al mercato. Questo implica che non esistono opportunità sistematiche di ottenere rendimenti superiori sfruttando informazioni pubbliche o storiche. In altre parole, il mercato è considerato così efficiente da incorporare ogni nuova informazione quasi istantaneamente nei prezzi degli asset. Secondo Fama, è quindi praticamente impossibile stabilire con certezza se un'azione sia sopravvalutata o sottovalutata. Gli investitori che tentano di prevedere i movimenti di mercato sulla base di informazioni note si trovano spesso a combattere contro un sistema che riesce sempre a integrare le informazioni disponibili prima di chiunque altro.Implicazioni per gli Investitori
Le conseguenze dell'EMH sono diverse e sfidano molte delle convinzioni comuni nel mondo degli investimenti. Se il mercato è davvero efficiente, ottenere rendimenti superiori rispetto alla media è una questione di pura fortuna, bravura o, in rari casi, di accesso a risorse che non sono ancora disponibili? Inoltre, la domanda classica che viene fatta è se questo significa che il mercato è sempre "giusto". Non è tuttavia esattamente così. L'EMH non afferma infatti che i prezzi siano perfetti, bensì che rappresentano il miglior riflesso possibile delle informazioni disponibili in un dato momento. È proprio qui il punto: le informazioni attualmente incorporate nei prezzi di mercato potrebbero non essere del tutto corrette, ma il loro valore reale emergerà solo quando nuove informazioni entreranno in gioco e influenzeranno i prezzi presenti. Eventuali discrepanze o anomalie, come quelle osservate durante le bolle speculative, tendono infatti a correggersi nel tempo grazie all'interazione di milioni di investitori che comprano e vendono asset in risposta alle informazioni disponibili. Questo processo di scambio continuo permette al mercato di aggiustare i prezzi e riflettere con maggiore precisione i fondamentali economici.L'Efficienza dei Prezzi
Un aspetto cruciale dell'EMH è il concetto di efficienza dei prezzi. Anche se in alcuni momenti i prezzi possono apparire "irrazionali" o lontani dai fondamentali, è importante ricordare che il mercato non è statico. I prezzi si aggiustano continuamente in risposta a nuove informazioni, e ciò garantisce che nel lungo termine il mercato tenda a riflettere la realtà economica sottostante. Prendiamo, ad esempio, le bolle speculative. Durante questi periodi, i prezzi possono sembrare del tutto scollegati dal valore intrinseco degli asset. Tuttavia, una volta che la bolla scoppia, il mercato corregge rapidamente queste distorsioni. Il problema è che una bolla può essere definita tale solo retrospettivamente. In altre parole, si tende a chiamare "bolla" un evento di mercato solo dopo che i prezzi sono crollati. Questo rende la definizione soggettiva e dipendente dall'esito. Per parlare rigorosamente di una bolla, sarebbe necessario che il crollo dei prezzi fosse prevedibile in anticipo. Se non si può prevedere con certezza e costanza, allora non si tratta di una bolla in senso scientifico. Fama sostiene inoltre che le fluttuazioni dei prezzi (anche drastiche) possono essere semplicemente variazioni normali causate da nuove informazioni che il mercato incorpora. Non rappresentano necessariamente "bolle", ma solo l'effetto della dinamica dei prezzi in un mercato efficiente. Questo processo dimostra che, sebbene possano esistere inefficienze temporanee, il sistema nel suo complesso tende a riallinearsi con le informazioni disponibili.Investimento Passivo vs. Attivo e il ruolo degli ETF
L'EMH suggerisce quindi che per la maggior parte degli investitori è più saggio adottare un approccio passivo, in quanto questo permette di ridurre al minimo i costi di gestione e di evitare il rischio di errori legati a previsioni sbagliate. Gli strumenti come gli ETF offrono un modo semplice ed efficace per replicare la performance del mercato, garantendo agli investitori un'esposizione diversificata e trasparente agli indici finanziari. Supponiamo, ad esempio, di investire 10.000 euro per 20 anni con un rendimento lordo annuo dell’8%, ma considerando i costi di gestione differenti tra due strumenti:- ETF Passivo: costo di gestione annuo dello 0,2%, quindi rendimento netto 7,8% annuo.
- Fondo Attivo: costo di gestione annuo del 2%, quindi rendimento netto 6% annuo.
- ETF Passivo → circa 44.658 euro
- Fondo Attivo → circa 32.071 euro