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Perché l’indice è più importante dell’ETF?

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Scopri come l’indice che segui può influenzare in modo decisivo la performance e il rischio del tuo portafoglio

Perché l’indice è più importante dell’ETF?
 
  • Livello: Principianti
  • Tempo di lettura: 6 minuti
Hai mai pensato che la cosa più importante, quando investi, non sia tanto l’ETF che scegli ma l’indice che c’è dietro?
Potrebbe sembrare un dettaglio poco rilevante, ma in realtà è l'indice a fare la vera differenza. Gli ETF sono solo strumenti, mentre l’indice è quello che decide davvero come andrà il tuo investimento. Se non dai la giusta attenzione all’indice, rischi di fare scelte sbagliate.
In questo articolo vedremo perché, prima di scegliere un ETF, dovresti concentrarti sull'indice che lo guida e come questo possa influenzare il successo del tuo investimento.
Ecco i temi che tratteremo oggi:

Cos’è un Indice Finanziario?

In finanza, un indice è una misura che rappresenta la performance di un gruppo di titoli, offrendo una panoramica di un settore o di un intero mercato. Ad esempio, l'indice FTSE MIB rappresenta le 40 società italiane più grandi e liquide quotate sulla Borsa Italiana. Tuttavia, per evitare che una sola società influisca eccessivamente sull’indice, è stabilito che il peso massimo che ciascuna società può avere è del 15%. Questo meccanismo di ponderazione è uno degli aspetti fondamentali nella costruzione degli indici.
Gli indici non sono semplici liste di titoli; la loro composizione è regolata da criteri ben definiti. Ad esempio, un indice può includere solo società di un settore specifico, come quello finanziario, energetico o immobiliare, permettendo agli investitori di seguire l'andamento di un settore particolare. La ponderazione dei titoli all'interno di un indice, cioè il peso che ciascuna società ha, è un altro aspetto cruciale. Molti indici, incluso il FTSE MIB, utilizzano la ponderazione basata sulla capitalizzazione di mercato.
La capitalizzazione di mercato indica il valore complessivo di una società, calcolato moltiplicando il prezzo dell’azione per il numero di azioni in circolazione (flottante). Solo le azioni effettivamente negoziabili sono incluse nel calcolo, escludendo quelle detenute da enti governativi o grandi investitori. Questo metodo, chiamato capitalizzazione corretta per il flottante, è usato in molti indici, incluso il FTSE MIB, per assicurarsi che il peso di ciascuna società rifletta la sua effettiva dimensione nel mercato.
Oltre a questo metodo, esistono altri criteri di ponderazione, come quello egualitario (dove ogni società ha lo stesso peso) o basato su dati fondamentali come i dividendi, anche se sono meno comuni.
Gli indici vengono aggiornati regolarmente per riflettere i cambiamenti nel mercato. Ad esempio, il FTSE MIB viene ribilanciato trimestralmente: se una società perde terreno in termini di capitalizzazione, viene sostituita da una più grande, mantenendo l'indice rappresentativo delle maggiori aziende italiane.
Questo processo di ribilanciamento è essenziale per garantire che l’indice continui a rispecchiare il settore o il mercato che traccia. Ogni famiglia di indici segue regole proprie, come gli indici MSCI, noti per l’esposizione globale.
Capire come un indice è strutturato e ribilanciato ti aiuta a fare scelte più informate quando selezioni un ETF, assicurandoti che rifletta davvero il mercato che vuoi seguire.
La seguente tabella mostra una breve e riassuntiva classificazione degli indici più noti.

Classificazione degli indici più noti

Indice Descrizione Metodo di ponderazione
FTSE MIB 40 più grandi società italiane Ponderazione in base alla capitalizzazione corretta per il flottante
DAX 40 più grandi società tedesche Ponderazione in base alla capitalizzazione corretta per il flottante
EURO STOXX 50 50 più grandi società europee Ponderazione in base alla capitalizzazione corretta per il flottante
MSCI World Circa 1.600 più grandi società dei mercati sviluppati di tutto il mondo Ponderazione in base alla capitalizzazione corretta per il flottante
S&P 500 500 più grandi società statunitensi Ponderazione in base alla capitalizzazione corretta per il flottante
Dow Jones Industrial Average 30 più grandi società statunitensi Ponderazione basata sul prezzo
Nikkei 225 225 più grandi società giapponesi Ponderazione basata sul prezzo
Fonte: justETF Research; 23.10.2024

Cos’è un ETF?

Gli ETF, d’altro canto, sono strumenti finanziari che permettono di investire in un paniere di titoli replicando la performance di un indice. Semplice, vero? Questo è il loro punto di forza: un singolo ETF può darti esposizione a decine, centinaia o migliaia di titoli, con un solo acquisto e a costi molto contenuti rispetto ai fondi tradizionali.
Tuttavia, un aspetto spesso trascurato è che l’ETF non vive di vita propria. Il suo compito è esclusivamente quello di seguire l’indice di riferimento. Questo significa che l’ETF è solo lo strumento per investire su un indice, ma non influisce sul contenuto dell’indice stesso.
Quindi, già ora, con quello che ci siamo detto in queste prime righe puoi capire come scegliere l'ETF giusto è importante, ma capire quale indice segue lo è ancora di più.
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 Quando scegli un ETF, stai in realtà investendo nell’indice che lo guida. L'ETF è solo uno strumento; è l’indice a determinare la vera direzione e la qualità del tuo investimento.
Lorenzo Demaria

Perché l’indice è più importante dell’ETF?

Ed eccoci al punto focale: perché l’indice è più importante dell’ETF? Immagina di voler raggiungere una destinazione in auto. La marca dell’auto potrebbe contare fino a un certo punto, ma se la strada che segui è sbagliata, non arriverai mai a destinazione. L’indice è la "strada" del tuo investimento, mentre l’ETF è solo il veicolo.
Se quindi l’indice che scegliamo è costruito male, ovvero non rispecchia appieno i nostri obiettivi, l’ETF che lo replica non farà altro che seguire fedelmente una cattiva rappresentazione del mercato. Quindi, se l'indice è debole, anche il miglior ETF non potrà fare miracoli.
Prendiamo ad esempio il mercato delle azioni tecnologiche. Non tutti gli indici tecnologici sono uguali: alcuni si concentrano sulle grandi aziende, mentre altri includono anche small cap emergenti. Un ETF che replica un indice mal costruito potrebbe esporre il tuo portafoglio a settori o aziende che non ti interessano, o che non hanno il potenziale che cerchi.
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 La differenza tra un buon ETF e uno mediocre spesso non sta nel prodotto in sé, ma nell’indice che replica. Investire in un indice poco rappresentativo può esporre il portafoglio a rischi che non hai previsto.
Lorenzo Demaria

Fattori da considerare nella scelta di un ETF: Il ruolo dell'indice

Come abbiamo detto, quando scegli un ETF, non guardare solo ai costi o altre caratteristiche. Uno degli elementi più importanti da valutare è proprio l’indice che l’ETF replica. Perché? Ecco tre motivi:
  1. Tipologia di indice replicato
    Chiediti: l’indice è sufficientemente diversificato? Rappresenta esattamente il mercato o il settore in cui vuoi investire? Un ETF che replica un indice ampio e diversificato, come l'MSCI World, può offrire una copertura globale, mentre un ETF che segue un indice più ristretto può essere molto più volatile.
  2. Costi e tracking error
    Un altro fattore da considerare è il tracking error, ovvero la differenza tra la performance dell’indice e quella dell’ETF che lo replica. Anche se l’ETF è progettato per replicare l'indice, fattori come i costi di gestione e la liquidità possono influire sulla fedeltà della replica.
  3. Liquidità e disponibilità dell'ETF
    Infine, un buon indice può rendere l’ETF più liquido e quindi più facile da negoziare. Se l'indice è composto da aziende molto scambiate, l'ETF avrà di conseguenza un volume di scambi più alto, garantendo una maggiore facilità nelle operazioni di acquisto e vendita degli asset sottostanti.
justETF Tip: Su justETF quando cerchi un ETF troverai sempre informazioni anche sull'indice correlato. L’indice dell’ETF lo puoi facilmente trovare anche nel nome stesso dell’ETF..

Case Study: confronto tra ETF simili con indici diversi

Per rendere concreto quanto detto, immagina di confrontare due ETF che replicano indici mondiali leggermente diversi: il MSCI World e il FTSE All-World. Entrambi sono indici globali, ma con una differenza sostanziale: il MSCI World include solo le società dei Paesi sviluppati, escludendo completamente i mercati emergenti. Il FTSE All-World, invece, include anche società provenienti da paesi emergenti, offrendo così una visione più completa dell’economia globale.
Questa differenza può avere un impatto significativo sulle performance e sui rischi associati. Il MSCI World, concentrandosi solo sui mercati sviluppati, tende a essere meno esposto alla volatilità dei mercati emergenti, ma al contempo rinuncia alle opportunità di crescita di Paesi come Cina, India o Brasile. Il FTSE All-World, includendo questi mercati, offre una diversificazione più ampia ma con un livello di rischio potenzialmente maggiore.
Questo esempio dimostra come la scelta dell’indice possa fare la differenza: due ETF che sembrano simili perché “globali” possono in realtà offrire esposizioni molto diverse a seconda dell’indice che replicano.
In conclusione, possiamo dire che l’ETF è solo il veicolo che utilizzi per investire, ma l’indice è la vera strada da seguire. La prossima volta che valuti un ETF, chiediti prima di tutto: qual è l’indice che sto realmente acquistando? Conoscere la risposta a questa domanda potrebbe portarti molto più vicino a raggiungere i tuoi obiettivi finanziari.
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