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ETF settoriali: Come inserirli nel tuo portafoglio

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Finanziario, Informatico e Sanitario. Questi sono solo alcuni dei diversi settori che compongono l’indice S&P 500. Ma come inserirli in un portafoglio?

ETF settoriali: Come inserirli nel tuo portafoglio
 
  • Livello: Per avanzato
  • Tempo di lettura: 6 minuti
Cosa ci si può aspettare da questo articolo
L’indice S&P 500 è ormai noto a tutti: contiene le 500 aziende a maggiore capitalizzazione del mercato azionario statunitense. A sua volta, questo indice può essere scomposto in sottoindici in base ai settori di appartenenza delle varie aziende.
Questi settori, presi singolarmente e in base a diversi fattori, tendono ad avere performance migliori o peggiori dell’indice S&P 500 stesso.
Ma innanzitutto, quali sono questi settori, come individuarli e soprattutto come capire quando uno di questi sta per sovraperformare l’indice?

Gli 11 settori

Partiamo dalla classificazione.
L’indice S&P 500 contiene aziende appartenenti a moltissimi settori e industrie. Nello specifico, è composto da 11 settori, che a loro volta sono divisibili in 24 gruppi industriali, i quali al loro interno hanno circa 69 industrie diverse.
Solitamente è sufficiente analizzare gli 11 settori. Di seguito vediamo appunto quali sono:
Per ognuno di questi esiste un ETF in cui investire, nel caso in cui volessimo esporci in modo particolare a uno di questi settori. Dopo comunque li vedremo nel dettaglio.
È inoltre importante tenere a mente che ogni settore ha un peso diverso all’interno dell’indice, come possiamo vedere da questo grafico.

Settori S&P 500

Settori S&P 500
Fonte: S&P Global al 31/12/2024
Inoltre, bisogna considerare un'altra cosa vedendo questo grafico: al giorno d’oggi, gran parte dell’indice è composto dai titoli tech. Nello specifico, ciò vuol dire che per ogni euro investito, circa 29 centesimi andranno in aziende relative al settore tecnologico.
Notiamo quindi che le performance dell’indice S&P 500 nel suo complesso dipendono da quelle dei singoli settori che lo compongono.
 

Business Cycle - Come si muove l’economia

Viene però da chiedersi: perché alcuni settori vanno meglio di altri? Per capirlo, apriamo una piccola parentesi sui cosiddetti business cycle.
Come vediamo da questo grafico, dobbiamo immaginare che l’economia, nel lungo termine, cresca in maniera lineare, ma per raggiungere quella crescita compie dei cicli che si susseguono più o meno regolarmente.

Stages of the Business Cycle

Stages of the Business Cycle
Fonte: justETF Research
Queste fluttuazioni si manifestano attraverso periodi di espansione e contrazione dell'attività economica, misurate dalla crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) di un paese. Oltre al PIL, si monitorano altri indicatori economici come l'occupazione, gli investimenti, le vendite al dettaglio e la produzione industriale.

Andando più nello specifico, un ciclo economico tipico include quattro fasi principali:

  • 1. Espansione: Questa fase è caratterizzata da un aumento del PIL, una riduzione della disoccupazione, un incremento della produzione industriale e delle vendite al dettaglio, e un generale ottimismo economico. Durante l'espansione, le imprese investono di più, assumono più lavoratori e aumentano la produzione per soddisfare la crescente domanda dei consumatori.
  • 2. Picco: Questo segna la fine dell'espansione e l'inizio della contrazione. In questo momento, l'economia opera alla sua massima capacità. I tassi di interesse possono essere elevati, i prezzi possono aumentare rapidamente (inflazione) e le risorse come la manodopera e la capacità produttiva possono essere al limite.
  • 3. Recessione: Durante questa fase, l'attività economica diminuisce. Il PIL reale comincia a calare, la disoccupazione aumenta e le entrate aziendali e i consumi si riducono. Le recessioni possono essere causate da vari fattori, tra cui shock di domanda o di offerta, bolle speculative che scoppiano, o politiche monetarie restrittive.
  • 4. Depressione: Questa fase segna il punto più basso del ciclo, dove l'attività economica tocca il fondo. La disoccupazione è alta, la produzione è sotto il livello potenziale e il sentimento economico è generalmente negativo. Dopo la depressione, l'economia inizia gradualmente a riprendersi, entrando in una nuova fase di espansione, e così riparte il ciclo.
Questo è ciò che accade a livello teorico, ma non sempre è tutto così lineare. Spesso, infatti, un ciclo può essere quasi del tutto saltato o durare molto poco. Insomma, non è così facile. Però, diciamo che è un ottimo punto di partenza per provare ad analizzare, attraverso i vari dati macro, in che scenario ci troviamo.
Possiamo pensare a ciò che è successo con la pandemia e con la successiva ripresa economica. Noterai che molti di questi scenari si sono susseguiti in maniera molto rapida.

Ciclo Finanziario - Come si muovono i mercati

Bene, una volta capito in che ciclo ci troviamo, dobbiamo capire che i mercati tendono a muoversi in anticipo, cercando di anticipare il futuro.
Per questo, se dal punto di vista economico ci troviamo in uno di questi scenari, i mercati stanno però già anticipando il prossimo, posizionandosi di conseguenza, investendo cioè in quei settori che dovrebbero performare meglio, almeno secondo quello che ci dicono e mostrano i dati storici.
Questo, in altre parole, vuol dire che il bottom del mercato azionario tenderà a prevedere l’arrivo vero e proprio della recessione. Così, all’opposto, il mercato potrebbe riprendere a salire quando l’economia si trova ancora nel bel mezzo di una recessione, proprio perché gli investitori stanno già guardando oltre, ovvero alla ripresa economica.
Da questo grafico possiamo vedere come il ciclo finanziario (linea blu) anticipa quello economico (linea arancio). In ognuna di queste fasi ci saranno settori e quindi aziende che tenderanno ad avere performance migliori.

Ciclo finanziario vs. ciclo economico

Ciclo finanziario vs. ciclo economico
Fonte: justETF Research
Questo proprio perché il loro modello di business ha delle caratteristiche che generalmente permettono loro di ottenere rendimenti migliori rispetto all’intero indice o ad altri settori che in quel particolare momento economico soffrono di più.
Facciamo un esempio: quando ci troviamo nel cuore di una recessione economica, i mercati spesso iniziano a stabilizzarsi, anticipando una ripresa che, sebbene non immediata, si prevede all'orizzonte. In questa fase di assestamento, settori come quello finanziario, tecnologico e dei beni ciclici di consumo tendono ad andare meglio, poiché gli investitori si spingono su quelle aree che saranno le prime a beneficiare della graduale ripresa dell’economia.
Come possiamo notare, quello che si crea è una vera e propria rotazione settoriale. Non è un caso che i migliori settori del 2022 siano stati, in molti casi, i peggiori nel corso del 2023. Questo perché gli investitori stavano cercando di anticipare uno scenario diverso e di conseguenza anche i titoli che avranno in portafoglio tenderanno a cambiare.

Gli ETF Settoriali - Come trovare quello giusto?

Come abbiamo scritto prima, per ognuno di questi settori esiste un indice che li traccia e, quando c’è un indice, molto spesso c’è anche un ETF.
Se vuoi approfondire tutti gli ETF settoriali, tramite la ricerca guidata puoi osservare nel dettaglio tutte le caratteristiche e filtrare per i criteri che ritieni più adatti alla tua strategia di investimento.

Selezione di ETF settoriali

Selezione di ETF settoriali
Selezione su dimensione dell'AUM
justETF tip: Filtra per “Tutti i settori” per visualizzare tutti gli ETF settoriali. Se desideri escludere tutti gli ETF settoriali dalla tua ricerca, seleziona il filtro “Nessun settore”.

Alcuni potenziali svantaggi degli ETF settoriali

È sempre importante tenere presenti i costi quando si investe. Gli ETF settoriali presentano commissioni tipicamente più elevate rispetto a quelle degli ETF nazioniali o globali che non sono specializzati in un determinato settore.
Tieni presente, inoltre, che con una strategia di rotazione settoriale non stai acquistando l'intero mercato, ma piuttosto stai adottando un approccio attivo, detenendo un sottogruppo di società con l'obiettivo di ottenere una performance extra.
In conclusione, possiamo dire che molti investitori cercano di sfruttare i cicli economici per avere il maggior vantaggio statistico nella selezione dei settori che potrebbero performare meglio.
Non va tuttavia trascurato che si tratta di un'operatività molto più dinamica rispetto all'investimento nel lungo periodo, magari attraverso un PAC.
Richiede inoltre di rimanere costantemente aggiornati sull’andamento del mercato per individuare quello che potrebbe essere il ciclo in corso e soprattutto cercare di anticipare il prossimo in base a come si stanno muovendo i vari dati macroeconomici.
Nonostante la visione “buy and hold” di justETF, ovvero di selezionare i giusti ETF per investire a lungo termine, queste strategie possono essere inserite con consapevolezza e con una piccola percentuale, solo dopo aver impostato uno zoccolo duro del proprio portafoglio a base di ETF con ottica a lungo termine.
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